Come perdere peso senza mettersi a dieta.

1 Parte

Il genio è poco più che la facoltà di percepire le cose in un modo inconsueto.

William James

Ti voglio spiegare un approccio inconsueto sul modo di affrontare una dieta per la perdita del grasso in eccesso.

Devi sapere che è dimostrato cheil 96% delle persone che si sottopone ad una dieta, una volta raggiunto il peso desiderato, nel giro di due anni ritorna al peso iniziale che aveva prima della dieta.

Cercherò di spiegarti il perché.

L’omeostasi

I maggiori sistemi del corpo umano sono regolati dal mantenimento di un range di valori dove si tende a rimanere, e dove si tende a rientrare ogni qualvolta ci si discosta. 

Ne sono un esempio la temperatura corporea, che deve rimanere all’interno di un certo range di valori affinché il metabolismo funzioni in modo efficiente.

Lo è anche la glicemia, (il tasso di glucosio nel sangue), che sappiamo che durante il giorno può variare, ma deve restare sempre all’interno di un range di valori ritenuti fisiologici.

Questo fenomeno si chiama omeostasi, una caratteristica di tutti i sistemi viventi che fa capire come ogni sistema tende a mantenere un suo equilibrio, ed ha sempre una certa resistenza a cambiarlo.

Ti ho fatto questa premessa perché si è visto, nel corso di numerosi studi scientifici, che anche il nostro peso corporeo è regolato in questo modo; viene regolato da un Set Point.

Il Set Point del peso

E’ quel range di peso corporeo dove è più conveniente stare. In verità più che il peso corporeo, è la nostra massa grassa ad essere regolata da un set point.

Questo vuol dire che ognuno di noi ha un suo Set Point di massa grassa espresso in percentuale, al quale corrisponde un peso corporeo ottimale.

Il  Set Point è determinato dalla genetica, poiché  dipende dal numero di cellule adipose che il DNA ha programmato in ognuno di noi.

La cellula adiposa

Tessuto adiposo

La cellula adiposa del nostro organismo è una cellula un po’ speciale. E’ un deposito di energia, accumulata sotto forma di acidi grassi.

Per come siamo abituati a vederla al microscopio, ha la forma di un palloncino con al centro, una enorme gocciola di grasso che quando è colma  occupa l’intero spazio della cellula

Sia il grasso che riveste il nostro sottocute, che il grasso viscerale che protegge gli organi interni, è formato da questo tipo di cellula: l’adipocita bianco.

Quando il nostro organismo ha bisogno di energia dall’adipocita vengono prelevati i grassi per essere utilizzati a fini energetici.

Mentre è con il cibo, attraverso processi di digestione e di assorbimento, che vengono  reintegrati nuovamente nella cellula.

Ogni cellula adiposa quindi, secondo le circostanze, si può gonfiare e riempirsi di grasso. In questo caso si ingrassa e aumentiamo di peso.

Oppure sgonfiarsi e liberare acidi grassi se il nostro organismo ha bisogno di energia. In questi casi dimagriamo e riduciamo il peso corporeo.

Pertanto:

  • E’ il nostro set point di cellule adipose espresse ed inespresse a determinare la nostra predisposizione a rimanere magri o grassi.  E questo dipende dalla nostra genetica.
  • A prescindere dal tipo di dieta adottata, secondo il principio dell’omeostasi, si tende sempre a tornare verso il nostro set point di peso corporeo dettato dalla nostra genetica.
  • Questo non vuol dire che se abbiamo una genetica sfavorevole, con troppi adipociti, siamo destinati ad ingrassare e rimanere grassi per tutta la vita.

Ci sono soluzioni che la scienza ci suggerisce su come rimanere magri in modo stabile e definitivo.

Una cosa che molti non sanno

Una cosa che molti non sanno è che ognuno di noi esprime quasi tutta l’intera potenzialità di cellule adipose programmate dal DNA, entro i primi 10 anni di vita.

Ne rimarrà solo una piccola quota di cellule inespresse, allo stato di cellule indifferenziate, che in età adulta si possono attivare a seguito di particolari condizioni diventando nuove cellule adipose.

Quando una persona adulta va incontro ad un rapido ed improvviso aumento di peso, è probabile che questo dipenda non solo dall’aver riempito di grassi le cellule adipose già presenti, ma anche perché alcune cellule indifferenziate, per un segnale partito dall’ambiente, si sono attivate trasformandosi in nuove cellule adipose.

Quando invece la persona adulta dimagrisce, è perché le cellule adipose si sono sgonfiate dei loro grassi riducendo le dimensioni. Il numero di cellule resterà  invariato, essendo dettato dalla nostra genetica.

Due sono le raccomandazioni importanti

  1. Da piccoli non bisogna essere grassi

Essendo quasi tutta l’intera potenzialità del nostro Set Point di cellule adipose, espressa in età pediatrica, bisognerebbe fin da piccoli fare in modo che le cellule adipose non restino troppo gonfie e piene di grasso. Quando è così, sarà molto difficile in età adulta sgonfiarle.

Un bambino grasso con una genetica sfavorevole, avrà molte probabilità di rimanere obeso anche in età adulta.

2. In età adulta non conviene seguire diete troppo restrittive e poco sostenibili

Le persone adulte che seguono diete troppo restrittive, spesso vanno incontro al fenomeno “stile yo-yo” dove si perde peso rapidamente, e dopo un po’ di tempo si riprende.

In questi casi ogni qualvolta che le persone riprendono peso, è uno dei  segnali che farà attivare nuove cellule indifferenziate inespresse a trasformarsi in nuove cellule adipose, pronte a riempirsi di grasso. Il risultato è che si diventa più grassi di prima, aumentando il numero di cellule attive.

E’ un problema che colpisce anche gli atleti

Questo effetto colpisce anche atleti uomini e donne, dediti agli sport da combattimento.

Quando durante l’anno si sottopongono a diete restrittive per rientrare in una categoria di peso a loro vantaggiosa, alla fine del combattimento aumentano  di peso e rimangono grassi in modo permanente anche dopo, quando sospendono gli incontri e gli allenamenti in modo definitivo.

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Antonio Maone

Dr. Antonio Maone

Medico del Benessere e Personal Coach e Ideatore del Wellness Molecolare

Alleno professionisti a migliorare salute e forma fisica con lo stile di vita, unendo la medicina tradizionale con altre discipline scientifiche.
Ho ideato il “Wellness Molecolare”, un metodo per procacciarsi salute e benessere con lo stile di vita da cui ne ho tratto un libro.

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