Sembrerebbe che 10.000 anni non sono bastati perché nel DNA umano si potesse generare una mutazione genica che potesse adattare il metabolismo, al consumo di certi cibi senza avere problemi.
I tempi di un cambiamento per la nostra evoluzione sono ancora molto lunghi.
Ci sono cibi che parlano una lingua che il nostro DNA non sa decifrare.
Sappiamo che se una lingua che non si evolve è una lingua morta. Ma se si evolve troppo in fretta accettando anche parole spazzatura, rischia di perdere la sua individualità e morire per altre vie. La stessa cosa accade con il cibo.
Ci sono cibi che sono cambiati troppo in fretta, ed è come se parlassero una lingua nuova che il nostro DNA non sa decifrare. Mi riferisco ai cibi super raffinati densi di calorie, ricchi di amidi e grassi vegetali idrogenati e poveri di fitonutrienti, che le industrie alimentari e la pubblicità ci spingono a consumare. Sono cibi così modificati rispetto al prodotto originario, che hanno per il metabolismo lo stesso effetto di introdurre sabbia nel serbatoio della nostra auto. Prima o poi il motore si inceppa.
Categoria di alimenti non presenti nell’alimentazione dell’uomo di Cro-Magnon e loro presenza nella moderna alimentazione
CATEGORIA | PERCENTUALE |
Latte e derivati | 10.6 % |
Cereali non integrali | 23.9 % |
Zuccheri raffinati | 18.6 % |
Oli Vegetali e grassi idrogenati | 17.6 % |
Alcol | 1.4 % |
Totale | 72.1 % |
Come si può vedere da questa tabella, oltre il 70% del cibo di cui oggi ci nutriamo proviene da cibi del tutto sconosciuti ai nostri antenati cacciatori-raccoglitori di “Cro-Magnon” vissuti più di ventimila anni fa, da cui abbiamo ereditato più del 99,98% del nostro attuale corredo cromosomico. Sembra quasi che il cibo nato dopo tale epoca parlasse una lingua diversa che il DNA che non è in grado decifrare, e questo crea qualche problema.
Latte e derivati, cereali
Questi cibi non esistevano ai tempi dell’uomo di Cro-Magnon. Le prime forme di coltivazioni come l’addomesticare gli animali risalgono ad epoche successive, circa 10.000 anni fa. Ancora oggi questo cibo non sembra essere il migliore cibo per l’uomo, a giudicare dall’enorme numero di persone affette da celiachia e intolleranza al lattosio. Senza considerare, il diverso grado di sensibilità al glutine e al lattosio presente tra le varie popolazioni ed etnie di persone sane. Sembrerebbe che 10.000 anni non sono bastati perché nel DNA umano si potesse generare una mutazione genica che potesse adattare il metabolismo, al consumo di certi cibi senza avere problemi. I tempi di un cambiamento per la nostra evoluzione sono ancora molto lunghi.
Zuccheri raffinati, oli vegetali e grassi idrogenati
E’ per queste ragioni è ancora più dannoso abusare dei successivi alimenti della lista. Mi riferisco agli zuccheri raffinati, agli oli vegetali e ai grassi idrogenati. Sono alimenti nati in epoca recentissima per la nostra evoluzione, sul finire degli anni cinquanta. La nascita della lavorazione industriale del cibo, ha permesso di scoprire cibi così modificati da perdere la loro struttura originaria, con nuove molecole chimiche fino ad allora sconosciute per la nutrizione umana, e per nostri geni. Lo scopo per le industrie alimentari era creare “nuovi cibi” che rispetto ai cibi naturali potessero restare a lungo senza irrancidire negli scaffali dei supermercati, sotto gli occhi dei consumatori, senza considerare i potenziali danni che avrebbero indotto sul metabolismo e sulla salute umana.
Il cibo che oggi scegliamo di mangiare è strettamente legato alla nostra salute e anche alla durata della nostra vita. Abbiamo bisogno quindi di avere una “nuova vision” per un nuovo rapporto con il cibo.
La nuova vision
La scienza oggi ci insegna che partendo da determinati alimenti possiamo comporre piatti capaci di stimolare giuste risposte ormonali per evitare di ingrassare ed ammalarci. Tanto più che oggi disponiamo di una varietà di cibi senza precedenti, ed abbiamo tutta la flessibilità necessaria per adattare la nostra dieta a ogni possibile cultura, tradizione, gusto o filosofia gastronomica. Si tratta quindi di acquisire strategie nutrizionali scritte nella nostra evoluzione e rendere compatibile la nostra genetica, ed il nostro metabolismo, a vivere in un mondo cambiato troppo in fretta per i geni della specie umana.
Essere equipaggiati con le giuste attrezzature
Non abbiamo scuse, ciò che dobbiamo fare è una strada percorribile e alla portata di tutti: essere equipaggiati a contrastare con lo stesso cibo, gli effetti deleteri di un altro cibo fatto apposta per farci ingrassare ed ammalare al quale nel mondo in cui viviamo, siamo costantemente esposti .
Baden Powel, padre fondatore dello scoutismo, ai sui piccoli “lupetti” che giustamente palesavano un certo timore nell’intraprendere una scalata in aperta montagna con grosse nubi minacciose e scure che si avvicinavano all’improvviso dall’orizzonte, disse loro questa frase: “non esistono il tempo buono e quello cattivo, esistono solo buoni o cattivi equipaggiamenti.” Penso che non ci sia frase più vera di questa anche per il nostro metabolismo.
Se un giorno ci guardiamo allo specchio e scopriamo all’improvviso di essere ingrassati, gonfi e invecchiati, lontani da quell’immagine di vigore e di benessere che vorremmo essere, domandiamoci come siamo equipaggiati. Domandiamoci se siamo con le giuste attrezzature per affrontare “le nostre di nubi minacciose” che fanno intravedere un futuro incerto per la nostra salute.
Oggi siamo quanto abbiamo costruito negli ultimi 5 anni. Ma con quale attrezzi?
Una delle caratteristiche più importanti del nostro metabolismo è la sua flessibilità. Questo vuol dire che possiamo trasformarlo in modo graduale, e renderlo più efficiente con il nostro stile di vita. Oltre alle calorie gli alimenti veicolano segnali che possono essere utilizzati per riprogrammare e riattivare un metabolismo assopito dagli eccessi di un certo cibo non adatto a noi.
Si dice che oggi siamo quanto abbiamo costruito nel corso degli ultimi 5 anni con il nostro stile di vita, partendo dalla nostra genetica e dalle nostre abitudini alimentari. Se dunque non siamo come vorremmo, o non ci sentiamo al massimo della forma, domandiamoci cosa abbiamo fatto negli ultimi cinque anni per migliorare il nostro stile di vita. E cosa invece ora possiamo ancora fare.
Tutti sappiamo che con l’avanzare dell’età il metabolismo cambia, ma pochi sanno che con le giuste strategie alimentari, un metabolismo “ingolfato” può essere resettato e tornare alla sua natura originaria, quello di un uomo e di una donna di Cro-Magnon e con un fisico equiparato a quello di un decatleta.
Passare dalle diete alle strategie
Per fare questo non funziona mettersi a dieta, dobbiamo invece investire su noi stessi per acquisire strategie nutrizionali che possono cambiare, e per sempre le nostre, abitudini alimentari. Cambiare quel cibo che ci piace e che non riusciamo a farne a meno perché gratifica il nostro ego, ma che non appartiene alla nostra genetica e per questo non ci aiuta a stare male.
Un esempio di strategia che potremmo fare quando siamo in sovrappeso, è di modulare meglio la produzione di insulina durante il giorno, privilegiando cibi a basso carico glicemico. Potremmo avere un minor apporto calorico e con un maggior effetto saziante che ci potrà aiutare a ridurre il peso corporeo senza troppe restrizioni. Quando il metabolismo si sarà adattato potremmo anche permetterci di sgarrare ogni tanto mantenendo sempre lo stesso peso, grazie alla flessibilità del nostro metabolismo. Insomma se ingrassiamo oppure no, dipenderà sempre dal bilancio tra calorie introdotte e quelle consumate, ma dobbiamo sempre considerare anche la nostra genetica e lo stato di efficienza del nostro metabolismo.
Ecco quindi in modo chiaro ed inequivocabile cosa ci impedisce della moderna alimentazione, di diventare forti, agili e muscolosi come un “Cro-Magnon”:
- Troppi zuccheri
Lo zucchero è presente praticamente ovunque, viene addirittura usato per la conservazione dei cibi. Basta leggere le etichette. In italia il consumo pro capite annuale è di circa 24 kg. Il problema non riguarda solo il consumo consapevole, ovvero quello aggiunto col cucchiaino nel caffè o nel tè, quanto quello che arriva dal consumo dei carboidrati complessi raffinati e non integrali, come pasta, pame, crackers, fette biscottate, bevande zuccherate, prodotti da forno. Ridurre in modo drastico il consumo di zucchero, e sostituire i carboidrati raffinati con quelli integrali è un passo decisivo per migliorare la nostra salute
- Troppi grassi dannosi e pochi grassi sani
Ci sono molte le evidenze scientifiche che dimostrano che non è importante quanti grassi si assumono attraverso l’alimentazione, piuttosto quali. I grassi dannosi per la nostra salute sono i grassi idrogenati, i grassi saturi animali e vegetali, e i grassi polinsaturi omega 6 quando questi superano in percentuale gli omega 3.
- Errata ripartizione dei macronutrienti
La nostra alimentazione è fortemente sbilanciata verso i carboidrati. Raccomandazioni “salutiste” che consigliano i carboidrati senza specificarne la natura (se a basso o alto indice glicemico), hanno condizionato il modo di mangiare di molti consumatori pensando che fosse molto “sano” ed energetico mangiare molti carboidrati raffinati come pasta, pane, riso, biscotti, a scapito dei cereali integrali ricche di fibre o dei carboidrati delle verdure e della frutta. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, con l’obesità dilagante che è diventata una vera pandemia che colpisce anche i bambini con le stesse complicanze e malattie degli adulti.
- Scarso contenuto di micronutrienti e di fibre
La raffinazione industriale dei cibi rende privi questi cibi delle concentrazioni di micronutrienti e di fibre. La moderna dieta alimentazione soffre di una riduzione importante della quantità di vitamine e micronutrienti, non abbastanza per generare le gravi forme di “avitaminosi” di un tempo come lo scorbuto o la pellagra, ma quanto basta per sovvertire le capacità di autoriparazione del DNA e la biochimica cellulare, favorendo l’insorgere delle tante malattie croniche che ci colpiscono. Inoltre senza un adeguato introito di fibre, la funzionalità gastrointestinale peggiora nettamente e parametri metabolici come glicemia e colesterolo aumentano.