La densità è una cosa non considerata
C’è una frase attribuita a Coco Chanel che dice: Se ho scelto il diamante è perché, con la sua densità, rappresenta il valore più grande espresso nel volume più piccolo.
Se c’è una cosa che la nostra biochimica non aveva considerato è che l’uomo sarebbe stato in grado di cambiare la densità del cibo, senza rendersi conto delle conseguenze dannose che un cibo ad alta densità calorica in un volume così piccolo, avrebbe procurato alla sua salute.
Per farti capire questo concetto ti faccio un esempio:
In soli 10 gr di spaghetti ci sono 9 grammi di carboidrati. Gli stessi 9 grammi di carboidrati li trovi anche 640 gr di zucchine.
Cosa voglio dire?
La differenza è che quando mangi un piatto di pasta (una porzione da 150 gr.) è come se stessi introducendo un quantitativo di glucosio che equivale a 120 gr di zucchero puro preso tutto insieme.
E’ un forte carico di glucosio, che quando arriva in circolo farà da stimolo a una forte produzione di insulina. Un forte carico di glucosio preso tutto insieme è molto probabile che finisca poi per essere trasformato ed accumulato in grasso nel tessuto adiposo.
Mentre invece se stiamo mangiando una porzione di 150 gr di zucchine stiamo introducendo solo 2 gr di glucosio. Un carico di glucosio così modesto che non necessita di produrre insulina, anzi saranno le nostre riserve di grasso ad essere utilizzate per produrre energia. Quindi si perde grasso e si dimagrisce.
Cosa sfugge alle persone
C’è una cosa che a molte persone sfugge sul nostro metabolismo. Vale a dire che i diversi tipi di carboidrati presenti in un alimento, che si tratti di pasta, pane, pizza, frutta, o verdure, alla fine li ritroviamo tutti sotto forma di glucosio.
Ma l’effetto sulla nostra salute sarà completamente diverso per la diversa densità di glucosio contenuto negli alimenti.
C’è una notevole differenza a proposito di densità se stai mangiando carboidrati provenienti dalla pasta, piuttosto che dalle verdure. A governare questo sistema è l’insulina, un ormone prodotto dal pancreas.
Ogni volta che introduciamo del cibo il livello di glucosio nel sangue (glicemia) sale, ecco quindi entrare in azione l’insulina per abbassare la glicemia e proteggerci da un livello troppo alto che sarebbe dannoso per la nostra salute. Lo fa spostando il glucosio in eccesso dal sangue, verso i nostri depositi di riserva che abbiamo a disposizione: glicogeno nel fegato e nei muscoli, e tessuto adiposo dopo essere stato trasformato in grasso.
Prova ad immaginare quante volte al giorno l’insulina viene sollecitata con i nostri pasti. Introdurre in continuazione cibi alta densità di zuccheri e carboidrati, cosa oggi molto frequente per il forte consumo di cibo industriale denso e raffinato, finirà con lo stressare la funzionalità dell’insulina che non sarà più in grado di allontanare il glucosio dal sangue come dovrebbe.
L’insulina perde la sua sensibilità. Il glucosio anziché essere allontanato rimarrà nel sangue. Avremo allora iperglicemia e iperinsulinemia, una condizione che è la base di uno squilibrio metabolico che si chiama Sindrome Metabolica, responsabile dell’insorgere del sovrappeso fino ai diversi gradi di obesità, e di malattie diabete e cardiopatie.
L’inganno più insidioso del cibo moderno
L’inganno più insidioso del cibo moderno è proprio nella sua densità calorica.
Utilizzare di frequente cibi ad alta densità di zuccheri e carboidrati, concentrati all’interno di un volume così piccolo di alimento, non è un vantaggio per la nostra salute. Il carico glicemico che ne deriva spesso rischia di essere eccessivo ,rispetto al nostro reale dispendio energetico. Questo ci farà ingrassare ed ammalare di sindrome metabolica. Dopo a cascata arriveranno le altre malattie come diabete e cardiopatie.
Non basta sapere come viene riportato dalle informazioni nutrizionali se un alimento contiene zuccheri semplici o complessi, perché entrambi sono convertiti a glucosio.
Per la nostra salute ciò che più conta di un alimento, è la densità di glucosio presente al suo interno, ovvero il suo carico glicemico e gli effetti che questo comporta sulla produzione di insulina.
Un modo semplice per identificare i carboidrati favorevoli
C’è un modo semplice per individuare il cibo con i carboidrati più favorevoli per la nostra salute, senza dover a ricorrere a diete dimagranti o pasti sostitutivi.
Ricorda questa frase:
Più un alimento è povero di acqua e di fibre, più contiene carboidrati ad alta densità energetica.
Sono alimenti che fanno salire rapidamente la glicemia, ed in quanto privi fibre, sono poco sazianti il che ci induce a mangiarne molti. Sto parlando di pasta, pane, riso, pizza, e ai prodotti da forno industriali preparati farine doppio zero.
Ma sono ad alta densità energetica anche gli alcolici, le bevande zuccherate, i succhi di frutta ed i centrifugati. In ognuno di questi alimenti c’è un forte di carico glucosio concentrato all’interno di quantità di volume molto piccola. Se hai intenzione di perdere peso, ti devi guardare da questi alimenti e cercare di limitarli.
Mentre invece più un alimento è ricco di fibre e di acqua, più contiene carboidrati a bassa densità calorica. Questi li trovi nel cibo fresco e naturale come i vegetali, le verdure, le minestre, la frutta, i cereali integrali. In pratica poco carico di glucosio in tanto volume di alimento. Sono i cibi da privilegiare, più vicini alla nostra natura. Più ne fai uso più hanno il vantaggio di ridurre il carico glicemico giornaliero e l’apporto calorico senza farti soffrire la fame.
Con il cibo dobbiamo assecondare la nostra natura e non stravolgerla.
Siamo la somma delle nostre abitudini: mangiare male ed in modo irregolare, portano non solo ad un calo della performance, ma alle malattie.
Le malattie croniche del mondo occidentale (diabete, cardiopatie, cancro, Alzheimer) non sono degli incomprensibili scherzi del destino, ma semplicemente la logica discordanza tra il modo in cui viviamo, e quello per cui invece siamo stati programmati (con il nostro DNA).
Siamo noi gli artefici del nostro destino.