La storia di Barbara
Barbara ha 42 anni ed è un’impiegata amministrativa.
Non è mai stata un tipo sportivo. Lo si capisce dal fisico. Ai tempi dell’università aveva praticato un po’ di pallavolo, ma poi con il matrimonio e le gravidanze, aveva di fatto smesso ogni tipo di attività fisica. Negli anni era diventata fondamentalmente sedentaria, passava intere giornate nel suo ufficio. Ma è stato verso i 40 anni che le cose sono vistosamente peggiorate, perché i suoi fianchi e il suo addome sono aumentati notevolmente.
Si chiedeva da dove fossero venuti fuori quei chili di troppo, nonostante avesse applicato alla lettera i “buoni consigli dietetici” delle tante riviste patinate di “salute e benessere” che comprava regolarmente. Di quelle diete “fai da te”, delle riviste Health & Beauty Barbara ne aveva fatte tante, ma tutte con scarsi risultati. O meglio, i primi tempi aveva perso qualche chilo, ma dopo pochi mesi li aveva riacquistati. Ultimamente poi, alcune amiche l’avevano convinta ed usare, al posto del pranzo, pasti sostitutivi in polvere da shakerare e bere tutto di un fiato. Lei si era lasciata convincere anche per le possibilità di guadagno che avrebbe avuto con la promozione di quei prodotti che lei stessa oltre a consumare, avrebbe potuto rivendere con il passa parola.
Durante il nostro primo incontro, mentre mi racconta queste sue passate esperienze, noto la sua conoscenza “quasi maniacale”, su cibi light, bevande light, salse light, pasti sostitutivi e dolcificanti di vario tipo. Mi colpisce molto quando, a proposito di questi prodotti dice: “Più li mangio, e più mi viene fame”. Si sente come se ormai non potesse più liberarsi. La sua sta diventando una specie di dipendenza da questi prodotti e i suoi accumuli di grasso che con gli anni aumentano stanno diventando una fissazione. Barbara capisce che c’è qualcosa che non va, e se vuole trovare una soluzione deve cambiare il suo atteggiamento con il cibo.
Si può dimagrire mangiando
Per questo era importante che venisse a conoscenza, visto che lo aveva di fatto sperimentato nella sua vita, come è programmato il nostro metabolismo per poi capire come intervenire. Insieme concordiamo una serie di incontri soprattutto per farle comprendere che restrizione calorica non vuol dire mangiare meno, ma mangiare diversamente, e che si può “dimagrire mangiando” perché è la qualità di un alimento più che la quantità a fare la differenza. Porzioni ridotte di cibo “malsano” possono nuocere alla salute allo stesso modo di intere porzioni, e integratori o pasti sostitutivi, non è detto che siano efficaci come lo stesso alimento che la natura ci presenta.
Ci siamo dati un obiettivo ambizioso ma raggiungibile, tornare al peso di 20 anni fa, cioè perdere più di 22 kg. Tutto questo allenandosi verso un nuovo stile nutrizionale usando solo ed esclusivamente il cibo, con serenità e fiducia nei propri mezzi. Il nostro percorso è iniziato a febbraio quando era 112 kg e si è concluso a settembre quando è arrivata a pesare 88 Kg. – 24Kg in meno di 7 mesi: obiettivo raggiunto.
Perché la maggior parte delle diete non funziona
La storia di Barbara è una storia molto comune, è la classica interpretazione errata di cosa voglia dire mettersi a dieta. Il termine dieta, in greco antico ci rimanda alla parola stile di vita, e non a riduzione delle calorie. Centinaia di studi dimostrano come un regime alimentare troppo restrittivo dia risultati che non si mantengono mai nel lungo termine.
Questo avviene perché, a seguito di una dieta ipocalorica, l’organismo perde una piccola quantità di peso, ma nel giro di qualche settimana reagisce abbassando il suo metabolismo. E’ quello che succedeva a Barbara. Questo stato di cose alla fine genera debolezza, stanchezza, e un aumento del senso di fame. E più insistiamo con un regime nutrizionale troppo ipocalorico, più l’organismo distrugge le proprie riserve muscolari (la massa magra) allo scopo di produrre il glucosio necessario a mantenere stabile la nostra glicemia. In questo modo, pur avendo perdita di peso sulla bilancia, in realtà si va in denutrizione poiché il calo del peso corporeo corrisponde alla riduzione della massa magra (la massa metabolicamente attiva) mentre la massa grassa rimane. Anche se il peso è calato, si diventa più grassi e più deboli di prima avendo depauperato la massa magra. Ma poiché una tale situazione non è sostenibile nel tempo, ecco che dopo un po’ di tempo si riprende a mangiare. E’ il classico “effetto a yo-yo”.
L’affermarsi di una alimentazione sempre più errata ha permesso il proliferarsi di diete commerciali e di pasti sostitutivi che offrono soluzioni estemporanee alquanto superficiali. Le diete del fai da te, che si vedono su tanti giornali e di riviste alla moda, fatte senza considerare le caratteristiche metaboliche di una persona, come anche l’uso sconsiderato di pasti sostitutivi artificiali al posto del cibo naturale, espone spesso l’individuo al classico effetto yo-yo alterando il metabolismo per renderlo più refrattario alla perdita del grasso in eccesso. Questo provoca spesso un senso di frustrazione nella persona, modificando il suo atteggiamento nei confronti del cibo e abbassando la sua autostima.
E’ un po’ come se di fronte a una ruota bucata della nostra bici, anziché pensare di risolvere il problema riparando il buco, scegli di continuare a pedalare e fermarsi ogni pochi metri per gonfiarla. Barbara con le sue diete fai da tè e con i suoi pasti sostitutivi faceva la stessa cosa.
Se anche tu hai provato tante diete senza successo e cerchi una soluzione che non ti tolga il piacere del buon cibo contattami.
